Istituto De' Bardi

L’Istituto de Bardi

Fu il conte Girolamo dei Bardi a fondare il Pio Istituto che da lui prende il nome, verso la fine del ‘700. Egli fu l’ultimo del suo casato, uno dei più importanti di Firenze, la cui cappella in Santa Croce fu dipinta da Giotto.

L’espressione Second Life, divenuta di uso frequente negli ultimi anni grazie ad Internet, può apparire strana, addirittura fuori luogo, nel sito di una vetusta istituzione benefica come l’Istituto dei Bardi.

Tuttavia essa dipinge correttamente quanto è avvenuto negli ultimi anni in Palazzo Capponi, storica sede dell’Istituto e appare del tutto coerente con la decisione di realizzare questo sito. Dopo un periodo di inattività seguito ai danni dell’ alluvione del 66 che aveva reso problematico il funzionamento dell’Istituto...

La StoriaSanto Spirito
Il palazzo Capponi è delimitato da Via Maggio, Via dei Michelozzi e Via del Presto di SanMartino.

I prospetti sulle prime due strade sono intonacati e decorati con bugnato angolare in pietra e finta pietra; divide orizzontalmente le facciate una fascia di marcapiano, su cui poggiano le cornici delle finestre del primo piano; al piano terreno del prospetto su via Maggio vi sono due finestre inginocchiate sormontate da un ampio timpano triangolare, separate da una finestra più piccola.

La StoriaIl Restauro
L'Università FLR

L’Istituto de Bardi

L’espressione Second Life, divenuta di uso frequente negli ultimi anni grazie ad Internet, può apparire strana, addirittura fuori luogo, nel sito di una vetusta istituzione benefica come l’Istituto dei Bardi. Tuttavia essa dipinge correttamente quanto è avvenuto negli ultimi anni in Palazzo Capponi, storica sede dell’Istituto e appare del tutto coerente con la decisione di realizzare questo sito.

Storia dell'Istituto

Una seconda vita dunque per l’Istituto che parte dalla forte convinzione che la missione dell’Istituto sia quella di lavorare per la conservazione del prezioso patrimonio di tradizione e cultura costituito dalle botteghe artigiane dell'Oltrarno e dai suoi animatori.

Agli albori del nuovo millennio, grazie al rinnovato interesse del Comune di Firenze, ad un finanziamento della Cassa di Risparmio di Firenze e al mecenatismo della James Madison University dello stato della Virginia negli Stati Uniti d’America, cui sono stati affittati i piani superiori del palazzo Capponi, quest’ultimo è stato restaurato

Santo Spirito

Il palazzo in cui ha sede l’Istituto dei Bardi è situato al vertice di un triangolo che ha per lati il corso dell’Arno, via Maggio, Piazza Santo Spirito e il Presto di San Martino

Il censimento del 1911 rilevò che l’Oltrarno era caratterizzato da “costruzioni di antica data, vie strette, frequenza di abitazioni povere”. Era anche il quartiere con la più alta densità fondiaria e il maggior numero di case sovraffollate; essendo a stragrande maggioranza socialista, diverrà il bersaglio preferito della reazione dei vari governi, a partire dalla “settimana rossa”, una rivolta contro le riforme giolittiane che aveva sconvolto l’Italia centrale nel giugno del 1914, fino ai moti scoppiati a Firenze a seguito dell’uccisione di Spartaco Lavagnini, un sindacalista delle Ferrovie, da parte dei fascisti.

Il Palazzo

Il palazzo Capponi è delimitato da Via Maggio, Via dei Michelozzi e Via del Presto di SanMartino

I prospetti sulle prime due strade sono intonacati e decorati con bugnato angolare in pietra e finta pietra; divide orizzontalmente le facciate una fascia di marcapiano, su cui poggiano le cornici delle finestre del primo piano; al piano terreno del prospetto su via Maggio vi sono due finestre inginocchiate sormontate da un ampio timpano triangolare, separate da una finestra più piccola.

L’Università Americana

L’approdo della James Madison in Via dei Michelozzi ha segnato un importante passo per la riqualificazione del quartiere di Santo Spirito

Ne è stata rafforzata la vocazione internazionale, attestata dalle numerose lapidi che vi ricordano la presenza di romanzieri, poeti, musicisti, pittori, etc. confluitivi da ogni parte del mondo, e facendone non solo un luogo ove studiare, ma anche un’occasione per condividere la storia, la cultura e la bellezza di Firenze