Architettura e restauro
Il restauro del palazzo ha comportato in primo luogo il ripristino di spazi adeguati alle attività didattiche e di accoglienza dei due Istituti che vi sono ospitati in una struttura pesantemente compromessa dalle complesse vicissitudini subite nel corso dei secoli, avendo cura che gli interventi necessari ad adattarlo alle nuove funzioni non ne alterassero le parti originali.
Dopo le necessarie opere di consolidamento, sono state pertanto eliminate molte delle superfetazioni moderne, recuperando nel contempo e restaurando ove necessario e possibile i pavimenti, i soffitti e gli elementi strutturali e decorativi originari, mantenendo solo le suddivisioni successive degli spazi necessarie alla fruizione da parte degli attuali occupanti. Le pareti sono state intonacate e tinteggiate, gli infissi in legno, sia interni che esterni, sono stati restaurati, ove presenti, e sostituiti, ove mancanti, con elementi che preservassero l’unitarietà dell’arredo, acquisiti presso antiquari e restauratori del quartiere.
Nel ricreare l’arredamento ormai perduto del palazzo si è cercato di giungere ad un elegante compromesso tra raffinate suppellettili di antiquariato, adeguate alla signorilità del palazzo, e le più moderne attrezzature per la didattica ed un confortevole soggiorno per gli studenti. Si è posta particolare attenzione al recupero del cortile interno, che è possibile utilizzare come area di ricreazione, e al godimento della bella loggia. Sono stati eseguiti inoltre sia gli impianti necessari alla messa in sicurezza dell’edificio che quelli previsti dalle norme per l’abitabilità, da quelli elettrici a quelli idraulici, da quelli di climatizzazione a quelli sanitari. Limitati gli interventi all’esterno dell’edificio, data la discreta conservazione sia delle facciate che del tetto.
Si è così restituito l’originario decoro ad un palazzo poco noto, nel tentativo di inserirlo organicamente nelle attività culturali del quartiere.